Giornata della Ricerca alla Scala, la Regione: Gerry Scotti sarà nostro Ambasciatore su questo tema

09/11/2018

Giornata della Ricerca alla Scala, la Regione: Gerry Scotti sarà nostro Ambasciatore su questo tema

Una Giornata a sostegno della ricerca, scandita da un impegno concreto – l’assegno da 1 milione di euro, consegnato sul palco del Teatro alla Scala ai tre vincitori Michele De Luca, Graziella Pellegrini e Tobias Hirsch – e da un annuncio: Gerry Scotti sarà Ambasciatore della Ricerca per Regione Lombardia.

Questi i punti salienti dell’evento promosso da Regione Lombardia la mattina dell’8 novembre, nella seconda edizione della Giornata della Ricerca istituita dall’ente pubblico, evento che ha chiamato a raccolta scienziati, aziende, enti di ricerca e moltissimi studenti per dare visibilità a scoperte scientifiche innovative e con importanti ricadute sulla qualità della vita dei cittadini nell’ambito delle Scienze della Vita – quest’anno in particolare il focus era sulla medicina di precisione -, scoperte alle quali attribuire il Premio internazionale “Lombardia è ricerca” del valore appunto di 1 milione di euro.

La Giornata aveva però anche un altro obiettivo, quello della promozione sul territorio e non solo di una cultura diffusa dell’innovazione e della ricerca. Non a caso, è stata intitolata al grande oncologo Umberto Veronesi l’8 novembre, data dell’anniversario della sua scomparsa. Sul palco si sono allora avvicendati Paolo Veronesi, figlio di Umberto e presidente della Fondazione voluta dal padre nel 2007; l’imprenditore e inventore della chiavetta USB, l’israeliano Dov Moran; l’astronauta Paolo Nespoli, volto noto a livello internazionale, l’imprenditrice Chiara Burberi – sua la piattaforma digitale che ha innovato la didattica della matematica, redooc.com -, la ricercatrice Federica Lucivero, esperta di Digital Health e Big Data., il comico e scrittore Giacomo Poretti.

E poi, ecco la scelta di ‘ingaggiare’ con un ruolo preciso anche in futuro Scotti, che dopo aver partecipato alla prima edizione nel 2017 quest’anno è tornato sul palco della Scala come conduttore dell’evento, insieme ad Alessia Ventura.


LA POPOLARITA’ DI SCOTTI A SERVIZIO DELLA CULTURA SCIENTIFICA

“Ringrazio Gerry Scotti per aver accettato la nostra proposta - ha sottolineato il vicepresidente e assessore alla Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala -. So che da molti anni è impegnato a favore della Ricerca e, per questo, ha deciso di unirsi a noi con l’obiettivo di contaminare il territorio. Lui sa parlare al cuore delle persone. Partiremo dai ragazzi e con Gerry faremo un tour per promuovere i valori e la cultura scientifica, a cominciare dalle scuole”. Un nuovo impegno, che si affianca a quelli già presi: “Stiamo lavorando per avvicinare i temi di Ricerca e Innovazione al comune sentire, ai cittadini - ha aggiunto Sala – per migliorare la qualità della loro vita”.

“Gli amici della Regione hanno scoperto lo scorso anno il mio impegno personale, che continuerà a esserci, a favore della Ricerca con l’adozione di giovani ricercatori – ha commentato Scotti, che dal 2010 ogni anno ne ha sostenuti quattro, con altrettante borse di studio –, per cercare di trattenerli in Italia ed evitare che siano costretti a trovare lavoro all’estero”.

A convincere Scotti anche “i dati di Regione Lombardia che mi sono stati forniti su startup e ricercatori, mi hanno colpito molto positivamente – ha spiegato - e, da personaggio pubblico, posso offrire il mio contributo parlandone alla gente. È un sistema virtuoso che va acceso e tenuto acceso, in un’Italia che ama molto lamentarsi, spesso a ragione. Quando abbiamo cose belle di cui vantarci possiamo andare in giro a dirlo a tutti”.

La Giornata è stata aperta dal talento della giovane violinista Clarissa Bevilacqua e dal saluto del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: “È una giornata importante per Regione perché ricordiamo il professor Umberto Veronesi, visionario che ha fatto della promozione della ricerca medica scientifica l’obiettivo principale della sua carriera, dando lustro alla nostra regione, al nostro Paese e al mondo intero. Un grande uomo di cui noi lombardi siamo orgogliosi, che ha ispirato il Premio con il quale Regione Lombardia sostiene la ricerca e l’innovazione per aiutare altri visionari come lui”.


LA SFIDA CHE HA MERITATO IL PREMIO INTERNAZIONALE

Visionari e pionieri sono stati infatti De Luca, Pellegrini e Hirsch, con la prima sperimentazione al mondo di una terapia genica ex vivo della forma Giunzionale dell’Epidermiolisi bollosa, malattia genetica rara e invalidante, detta anche Sindrome dei Bambini farfalla. Insieme, infatti, i due ricercatori italiani e il chirurgo tedesco hanno affrontato una sfida che sembrava impossibile vincere: salvare la vita a un ‘bambino farfalla’ di soli 7 anni, che aveva perso l’80% dell’epidermide, trapiantandogli una nuova cute geneticamente corretta in laboratorio dal team dei due docenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Una collaborazione internazionale, la loro, “che ha saputo superare i confini” come ha sottolineato il presidente della Giuria internazionale del Premio, il professor Giuseppe Remuzzi.


IL COMMENTO DEI VINCITORI

De Luca e Pellegrini hanno raccontato quello che la scoperta prima, e ora il Premio, hanno rappresentato per loro. “Quando siamo andati in Germania e,tolti i bendaggi ad Hassan, abbiamo visto attecchire su di lui una nuova pelle, rosa, solida e sana, ho provato l’emozione più grande della mia carriera”, ha rivelato De Luca, mentre Pellegrini ha rimarcato che “la collaborazione tra tanti individui è quella che può portare a risultati davvero eccezionali”. “È stata un'esperienza emozionante raccontare le nostre ricerche e ricevere un premio così importante in una cornice suggestiva come il teatro alla scala di Milano – hanno aggiunto i due professori -. Siamo grati a Regione Lombardia per aver premiato il nostro lavoro con un finanziamento importante per poter continuare a sviluppare, in collaborazione con il territorio lombardo, i nostri progetti a beneficio di pazienti rari e privi di alternative terapeutiche come i ‘bambini farfalla’”.